La Fattoria Didattica Apepè

Chi siamo

Il progetto pedagogico La Casa del Glicine nasce all’interno della Fattoria Didattica ApePè, presso una delle più antiche realtà agricole milanesi, Cascina Linterno. Monumento storico tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, di cui si hanno le prime notizie documentate già dal 1154, la Cascina si distingue nella macchia verde del Parco delle Cave di Milano.

L’Azienda Agricola APICOLTURA VECA, la fautrice di una didattica esperienziale connessa con l’ambiente agreste, comprovata da anni di felice collaborazione con gli asili, con le scuole pubbliche e private del territorio e della provincia e dai numerosi laboratori naturalistici artistici per famiglie, che ha avviato il progetto di Fattoria Didattica Agrituristica al fine di trasmettere in modo spontaneo l’amore di madre natura verso i piccoli e grandi esseri umani che abitano le zone urbane.

Il nostro progetto didattico nasce dall’incontro tra tra pedagoghi e famiglie che intendono offrire ai propri figli e figlie l’esperienza della natura quale vera ‘maestra’. Lo stupore e la gioia dei fenomeni naturali unitamente alla scoperta di una sensibilità istintiva nel bambino rendono questa esperienza un’autentica pratica di vita.

Questo progetto usufruisce di ampi spazi all’aperto e di aree al chiuso dedicate alle attività. E’ presente l’area di ristoro, della dispensa alimentare, quella dedicata al riposo pomeridiano per i più piccolini e l’area dei servizi igienici.  Sono previsti e soddisfatti tutti i bisogni più semplici ed elementari secondo regole basate sul buon senso, condivisibili da tutti e stabilite a tutela dei bambini.

La nostra non è una scuola privata. È un progetto didattico parentale che individua nell’attività in natura la possibilità di frequentare l’ambiente esterno, per ricercare stimoli importanti per la crescita fisica, emotiva ed intellettuale dei bambini; un percorso diverso e non confrontabile con quelli proposti dalle strutture tipicamente preposte all’educazione dell’infanzia e della fanciullezza.

Modello Pedagogico di riferimento

Le risorse culturali su cui si basa la nostra didattica fanno riferimento alla pedagogia e alla filosofia ideata dal filosofo e scienziato Rudolf Steiner all’inizio del 1900.

I nostri bambini crescono nel mondo della fantasia e delle fiabe, del ritmo e del gioco libero, dei girotondi, delle filastrocche e del contatto con la natura. Qui i bambini vivono immersi in un’atmosfera di calore, un abbraccio che li contiene e che li lascia andare, nutrendo con il buon modello e l’innata imitazione la fiducia che il bambino ha per istinto verso il mondo che lo circonda.

“Il bambino è un uomo in divenire” ed è secondo questa caratterizzazione di Steiner che viene da noi accolto con devozione, educato con amore e rispettato come individuo secondo il suo temperamento, la sua costituzione fisica e le sue qualità animiche, per crescere in equilibrio e in armonia con il mondo esterno.

I nostri bambini giocano liberamente con i materiali disponibili in natura o offerti in ceste di vimini dai maestri: bambole di lana, stoffe colorate, legni, cortecce, sassi, sughero, conchiglie, tutto è bello e utile per immergersi nella fantasia. Non ci sono giochi di plastica o preconfezionati che rendono i piccoli passivi e inerti.
Grande attenzione è dedicata al canto, che scandisce quotidianamente i vari momenti della giornata e guida i bambini nelle attività e negli spostamenti.

Attività quali il disegno, la tessitura, la pittura ad acquerello, fare il pane, modellare la cera, la cura dell’orto, l’accudimento affettuoso degli animali della fattoria e quotidiane escursioni nell’adiacente Parco delle Cave caratterizzano i diversi giorni della settimana. Tutte le attività sono legate alle stagioni e alle feste dell’anno: ogni ricorrenza ha i suoi riti, carichi di elementi naturali e spirituali e il suo messaggio umano e morale.

Gli insegnanti della Fattoria Didattica

Mi chiamo Paola, sono una mamma e una maestra.

Le mie esperienze di madre mi hanno lavorato, plasmato e solleticato domande.
Le esperienze che vivo come maestra sono alcune delle risposte a quelle domande.

Essere maestra, per me che ho scelto di specializzarmi nella pedagogia steineriana, significa essere in cammino.
Significa chiudere gli occhi alla sera solo quando tutti i bimbi dell’asilo mi hanno suggerito un’immagine della giornata trascorsa insieme.
Significa comprendere gli errori e i fallimenti, e vivere i successi come
un’unica voce armonica corale.

Essere maestra significa sentire la missione dentro di me, come un
impulso che mi muove, mi consiglia, mi accompagna.
Significa cessare di essere un uno per essere molteplice.
Significa cedere del sé all’altro.

Essere maestra significa aver scelto la legge dell’amore
a ogni altra, la legge del forse a quella dell’ineluttabile.
La legge del coraggio e del rispetto sopra ogni cosa, grazie a cui sono diventata ciò che sono:
la maestra del bosco.

Essere maestra del bosco significa parlare lo stesso linguaggio della natura.
Vivere ogni giorno l’entusiasmo di un nuovo giorno, la forza delle
radici degli alberi che ti danno la possenza della verticale e la gentilezza
di ogni nuova aurora con cui tutto ricomincia.

Sono dunque una mamma e una maestra.
E ciò che faccio quando educo è mosso solo dalla volontà di amare.